 |

CROCIATE
DEI BAMBINI
(XIII secolo). Spedizioni per liberare
la Terrasanta compiute da adolescenti, in gran parte pastorelli fanatizzati
dal generale clima millenaristico dell'epoca. Si svolsero almeno tre crociate
di bambini. La prima, guidata dal francese Stefano di Cloies, raccolse
circa trentamila ragazzi che abbandonarono i padri, le madri, le nutrici
e tutti gli amici per dirigersi in processione, cantando, verso il Mediterraneo.
Giunti a Marsiglia (1212), alcuni mercanti senza scrupoli si impegnarono
a trasportarli gratis in Terrasanta, imbarcandoli su sette navi: di queste,
due fecero naufragio e le rimanenti vennero condotte in Tunisia e in Egitto
dove i fanciulli furono venduti come schiavi agli infedeli. Diciotto anni
dopo Federico II incontrò settecento di loro ad Alessandria che
non erano più bambini ma uomini fatti. La seconda crociata, partita
dalla Germania lo stesso anno della precedente, raccolse circa ottomila
bambini guidati dal dodicenne Nicholaus il quale assicurava che avrebbe
camminato sul mare a piedi asciutti. Recatisi a Roma per avere la benedizione
papale dovettero accorgersi che nessuna autorità era dalla loro
parte: così, abbandonato il progetto, ripresero la via della Germania,
attraversando le Alpi in pieno inverno. Tornarono affamati e a piedi nudi,
uno a uno e in silenzio... molti di loro giacevano, morti di fame, sulle
pubbliche piazze nei villaggi, e nessuno dava loro sepoltura. La terza,
detta la crociata dei pastorelli, si mosse nel 1251 dalla Francia: diverse
migliaia di ragazzi seguirono un misterioso vecchio, Giacobbe, maestro
d'Ungheria. Loro meta era Gerusalemme ma, attraversando la Francia, devastarono
le case degli ebrei e le proprietà dei baroni e del clero, e finirono
tutti uccisi in scontri armati o impiccati dai cavalieri francesi. Da
queste crociate trae origine probabilmente la famosa leggenda del pifferaio
di Hamelin.
P. Concetti
|
 |